Titolo originale: Diary of the Dead
Regia: George A. Romero
Scritto da: George A. Romero
Interpretato da: Michelle Morgan, Joshua Close, Shawn Roberts, Amy Ciupak Lalonde, Joe Dinicol, Scott Wentworth
Direttore della fotografia: Adam Swica
Musiche originali: Norman Orenstein
Producers: Sam Englebardt, Peter Grunwald, Ara Katz, Art Spigel
Genere: horror
Anno: 2007, USA
Voto: 6,5
Improvvisamente i morti iniziano a rianimarsi come zombies affamati di carne umana. Il tutto avviene mentre un gruppo di otto studenti di cinema dell’Università della Pennsylvania, insieme al loro professore Maxwell (Wentworth), visionario e alcolizzato, stanno girando nei boschi un film dell’orrore per un progetto di studi ideato da uno di loro, Jason (Close). Jason cercherà di documentare le fasi dell’epidemia con ogni mezzo, dalle cineprese professionali a quelle amatoriali, dalle videocamere dei telefonini ai video di sorveglianza hackerati per l’occasione, per lasciarne una traccia ai posteri. Lui e tutti gli altri dovranno però anche cercare di sopravvivere. E non sarà affatto facile.
Progetto indipendente di George A. Romero, quinto della sua saga sugli zombies, molto interessante sopratutto per quanto riguarda il montaggio. Lo scorrere della storia è hitchcockiano: sappiamo fin dall’inizio che ci sarà una brutta fine, e ad ogni scena sembra arrivato quel momento. Alcuni personaggi, come l’amish muto, sono paradossali ma calati perfettamente in quella realtà apocalittica, che vede crollare come un castello di carte tutti i miti della società contemporanea: l’informazione, la politica, i rapporti umani.
Avrebbe meritato un 7, se non fosse che la morale della scena finale appare leggermente fuori contesto. Non perché il film sia privo di denuncia sociale, anzi, ne è intriso, ma essa è implicita: nel senso che è un qualcosa che gli spettatori ricavano da soli dallo scorrere del film, non appartiene ai protagonisti, che anzi agiscono ormai in un contesto amorale, dove saccheggio, furto e uccisione senza esitazione dei propri cari trasformatisi in zombies è quotidianità, e loro sembrano averla accettata (chiaramente loro malgrado). L’attribuire la morale conclusiva del film (peraltro sacrosanta e, per quanto mi riguarda, assolutamente condivisibile) alle frasi finali di uno dei protagonisti appare quindi un po’ forzato.
“Prima erano Loro contro di Noi, ora siamo Noi contro di Loro…ma Loro siamo Noi”